Introduzione: un nuovo viaggio
Nel precedente articolo su Recovery abbiamo visto che la riatletizzazione termina quando tutti i parametri che compongono la performance motoria sono allineati con gli standard di riferimento e il soggetto può riprendere la pratica della disciplina sportiva interrotta prima dell’infortunio. Ma come dovrebbe essere considerata e programmata la preparazione di quell’atleta? Scopriamolo.
Di cosa parliamo?
Il concetto di sport performance o prestazione sportiva, da solo, racchiude tutti gli obiettivi del processo di allenamento finalizzato ad uno sport. In metodologia dell’allenamento viene anche definito maestria sportiva.
Il principale meccanismo di sviluppo della maestria sportiva consiste nell’aumento, progressivo in un lasso di tempo pluriennale, del potenziale motorio dell’organismo dell’atleta e nel miglioramento della sua capacità di usarlo nelle particolari condizioni che si verificano durante la pratica sportiva.
L’allenamento sportivo, come le altre tipologie di allenamento, è costituito da un processo di adattamento a stimoli esterni, organizzati razionalmente in modo da esaltare il rendimento fisico-atletico. La somministrazione di questi stimoli, quando opportunamente calibrati attraverso la valutazione dell’atleta, porta a tre effetti:
- Effetti acuti, subito dopo la seduta di allenamento
- Effetti cumulativi, somma di effetti acuti all’interno di un ciclo di sedute di allenamento
- Effetti duraturi, somma degli effetti di vari cicli di allenamento
Organizzare la preparazione atletica
I principi fondamentali che regolano la pianificazione della preparazione di un atleta e che in Evolve vengono seguiti alla lettera, sono quattro:
- La definizione del modello funzionale: l’atleta cosa deve fare esattamente durante la sua gara? Quali sono gli elementi fisiologici in gioco durante una determinata prestazione?
- La definizione dei metodi e mezzi più pertinenti al modello funzionale stesso: l’elemento fisiologico specifico di quella prestazione viene stimolato più da un mezzo (es. running) o da un altro (swimming)? Con un determinato metodo (es. Intervallato alla VAM) o con un altro (Ritmo Continuo Uniforme)?
- La definizione dell’ordine esecutivo dei metodi e dei mezzi di allenamento: es. nella singola seduta andrà fatto prima un metodo di Forza Massima e poi un metodo Intervallato alla VAM.
- La definizione delle variazioni della struttura dell’allenamento: composizione e distribuzione dei mezzi che lo costituiscono, es. lunedì running, martedì cycling, mercoledì swimming ecc.
L’allenatore, o preparatore atletico, diventa quindi un sarto, che modella e confeziona l’allenamento come se fosse un abito su misura per ogni atleta.
Conclusione: i compiti dell’allenamento sportivo
In quest’ottica, l’allenamento sportivo rafforza la salute e le capacità motorie di base dell’atleta, le perfeziona nelle abilità tecniche e tattiche specifiche di ogni sport, previene gli infortuni, garantendo una prestazione ottimale durante la carriera sportiva e una tutela nei confronti del benessere dell’atleta sia durante, che dopo la fine della carriera sportiva.
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