INTRODUZIONE
Nei precedenti articoli abbiamo visto che gli effetti positivi dell’esercizio fisico sulla patologia cronica non trasmissibile sono solidamente documentati e che per la pianificazione, l’organizzazione, la gestione e la somministrazione dell’Esercizio Fisico “patologie esercizio sensibili”, esiste una figura professionale specifica, il Chinesiologo delle Attività Motorie Preventive e Adattate, e un luogo preposto a questo tipo di attività, la cosiddetta Palestra della Salute.
Anche qui, vorremmo fare una piccola digressione storica per capire come, dove e perché nascono questi centri.
La Palestra della salute: l’idea della Regione Veneto
La Regione del Veneto si è impegnata da tempo a promuovere l’attività fisica in generale. Nello specifico, con il programma regionale “Prescrizione dell’esercizio fisico” contenuto nel Piano Regionale Prevenzione 2014-2018, intendeva diffondere la pratica della prescrizione dell’esercizio fisico a soggetti che ne possono trarre beneficio.
Nel 2015 Con l’art. 21 della L.R. 8/2015 e successive modifiche, la Regione del Veneto istituiva le “Palestre della Salute”. Si trattava di strutture che, oltre ad ospitare le normali attività svolte in una palestra, presentano specifici requisiti strutturali, operativi e aziendali identificati dalla Regione che le rendono idonee ad accogliere utenti con patologie croniche non trasmissibili stabilizzate come cardiopatie, broncopneumopatie, diabete e dismetabolismi, nefropatie e altre nello svolgimento di programmi di esercizio fisico prescritti dal medico.
Gli obiettivi di questi progetti erano conformi anche al Piano Nazionale Prevenzione 2014-2018 e avevano lo scopo di ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili.
In seguito, le Palestre della Salute sono rientrate anche nel programma “PP2 – Comunità Attive” del Piano Regionale Prevenzione 2020-2025, con il quale la Regione del Veneto ha inteso sensibilizzare i medici del Sistema Sanitario Regionale (SSR) a prescrivere esercizio fisico al cittadino con cronicità.
La Palestra della salute: dal Veneto all’Italia
Durante la pandemia da Covid-19, il Sistema Sanitario Nazionale, in forte difficoltà nella gestione di quella problematica, si è reso conto che il virus colpiva con maggiore frequenza ed effetto i soggetti “fragili” dal punto di vista del sistema immunitario, quelli con altre patologie.
Nei tre anni circa di pandemia, fra gli altri argomenti di discussione e confronto, diversi dibattiti sono iniziati su quali potessero essere le strategie di miglioramento della condizione clinica di questi soggetti.
Il progetto della Regione Veneto è saltato subito all’occhio delle istituzioni, insieme a un’idea simile della Regione Emilia-Romagna e insieme al dibattito, storico, sulla figura e sul ruolo professionale del Laureato in Scienze Motorie.
La Palestra della salute: la riforma dello sport
I nodi sono venuti al pettine con il Decreto Legislativo del 28/08/2021 n. 36, attuazione dell’articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo. La riforma ha specificato molto bene alcuni concetti:
- Palestra della salute: struttura di natura non sanitaria, sia pubblica che privata, dove sono svolti programmi di esercizio fisico strutturato e programmi di attività fisica adattata.
- Attività fisica o attività motoria: qualunque movimento esercitato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello richiesto in condizioni di riposo.
- Attività Fisica Adattata (AFA): programmi di attività motoria, la cui tipologia e la cui intensità sono definite mediante l’integrazione professionale e organizzativa tra medici di medicina generale (MMG), pediatri di libera scelta (PLS) e medici specialisti e calibrate in ragione delle condizioni funzionali delle persone cui sono destinati, che hanno patologie croniche clinicamente controllate e stabilizzate o disabilità fisiche e che li eseguono in gruppo sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, in luoghi e in strutture di natura non sanitaria, come le «palestre della salute», al fine di migliorare il livello di attività fisica, il benessere e la qualità della vita e favorire la socializzazione.
- Esercizio Fisico Strutturato: programmi di attività fisica pianificata e ripetitiva specificamente definiti attraverso l’integrazione professionale e organizzativa tra medici di medicina generale (MMG), pediatri di libera scelta (PLS) e medici specialisti, sulla base delle condizioni cliniche dei singoli soggetti cui sono destinati, che presentano patologie o fattori di rischio per la salute e che li eseguono individualmente sotto la supervisione di un professionista munito di specifiche competenze, in luoghi e in strutture di natura non sanitaria, come le «palestre della salute», al fine di migliorare o mantenere la forma fisica, le prestazioni fisiche e lo stato di salute.
La Palestra della salute: la prescrizione medica
La prescrizione medica è l’atto attraverso il quale il medico indica al paziente quale terapia assumere, specificando tipo di farmaco, dosaggio, frequenza di assunzione e durata del trattamento ed indicando le modalità di assunzione. In tal senso, la “prescrizione di esercizio fisico” rappresenta l’atto attraverso il quale il medico fornisce al paziente le indicazioni circa il tipo, l’intensità, la frequenza e la durata dell’esercizio da svolgere in relazione al suo quadro clinico.
In questo modo, dopo le opportune valutazioni, l’utente può affiancare alla terapia medica in atto anche il “farmaco” esercizio, che, se eseguito nella quantità e con le modalità coerenti con le sue problematiche, coadiuva la terapia farmacologica e fornisce un ulteriore effetto protettivo, riducendo il rischio di riacutizzazioni della malattia e nuove ospedalizzazioni.
Si tratta, quindi, della possibilità di fare esercizio fisico strutturato e basato sulla propria condizione, con caratteristiche che lo rendono idoneo ad ottimizzarne i benefici ricavati in termini di salute, minimizzando i possibili rischi, seguito da personale altamente specializzato e formato con percorsi universitari e professionali specifici.
La Palestra della salute: centri d’elite
In questo contesto la Palestra della Salute costituisce un centro d’elite sotto i profili tecnico-professionali e amministrativo-gestionali, rispetto a qualsiasi altra palestra o centro fitness. Questo perché, laddove una palestra comune per essere operativa non deve rispettare nessun particolare criterio, se non i requisiti edilizi e organizzativi previsti per una struttura a carattere commerciale, la palestra della salute deve allinearsi ad alcuni requisiti strutturali e organizzativi che in alcuni casi sono superiori a quelli di una struttura sanitaria, di un poliambulatorio.
A garanzia, poi, del servizio offerto, il requisito minimo per operare in questi centri è la Laurea in Scienze Motorie, requisito che si specifica nella Laurea Magistrale quando si parla del personale responsabile dell’organizzazione tecnica. A questi requisiti minimi si aggiungono percorsi di formazione continua specifici, organizzati a livello locale dalle Regioni e dalle Università. Infatti, questi centri sono la “casa” dei chinesiologi, al pari di un ambulatorio di medicina fisica e riabilitativa per il fisioterapista o di una sala operatoria per un chirurgo.
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