Gli infortuni estivi – pt. 2
a cura della Dott.ssa Schiavon Alessandra
Come abbiamo visto nell’articolo precedente, l’arrivo dei mesi più caldi spesso si accompagna ad un ritrovato entusiasmo per svolgere attività fisica. Nei mesi estivi il clima favorisce il divertimento all’aria aperta e la ripresa di alcuni sport come il nuoto, la corsa, il tennis ecc.. Ma se è passato qualche mese dall’ultima volta che avete rispolverato la racchetta o le scarpe da running, è fondamentale allenarsi in sicurezza e gradualmente.
La programmazione dell’allenamento durante tutto l’anno, con progressioni graduali mirate all’ottimizzazione della performance, è la chiave per evitare il tipo di infortunio più diffuso, quello da overuse, ossia l’accumulo di microtraumi dovuti ad eccessive sollecitazioni a carico del sistema muscolo-scheletrico.
You fail to prepare, you prepare to fail (se sbagli la preparazione, preparati a sbagliare)
Benjamin Franklin.
Ecco alcune delle più frequenti cause di infortunio dei mesi estivi: conoscerle è il primo passo per prevenirle per godervi l’estate al meglio!
Fasciopatia plantare
Si tratta di uno degli infortuni più comuni correlati ad overuse, talmente comune da colpire circa una persona su 10 nel corso della vita. La fascia plantare origina dalla tuberosità calcaneale posteromediale, inserendosi in ciascuna testa metatarsale del piede. Questa patologia è causata da un sovrautilizzo biomeccanico che provoca alterazioni degenerative della fascia plantare, specie in corrispondenza della regione di inserzione al calcagno. Tra i fattori di rischio troviamo: deficit di dorsiflessione della caviglia, l’obesità, attività che includano una stazione eretta prolungata, scarsa programmazione nell’allenamento della corsa. La fascite plantare infatti è comune nei runners, ma può colpire anche i soggetti più sedentari. Spesso si manifesta come un dolore trafittivo sotto il calcagno, in corrispondenza della regione di inserzionale della fascia plantare al calcagno. Il dolore si accentua al mattino, specie con i primi passi, talvolta peggiora alla fine della giornata. Una valutazione fisiatrica, meglio se accompagnata ad un’ecografia muscoloscheletrica della regione plantare sono alla base per un corretto inquadramento diagnostico e la formulazione del progetto riabilitativo individuale. Tra i possibili trattamenti conservativi troviamo:
- Fisioterapia e stretching specifico
- Terapie fisiche, in primis le onde d’urto focali
- Trattamenti manuali
- Tecniche infiltratrive
Tra gli altri infortuni correlati ad attività fisica troviamo: fratture e lussazioni, per le quali la valutazione ortopedica risulta mandatoria; traumi contusivi-distrattivi (come le distorsioni di caviglia), lesioni muscolari ecc. In tutti questi casi, per ritornare al più presto alla condizione di pre-infortunio, è necessario intraprendere un percorso di riabilitazione specifico, che tenga conto degli obiettivi di ogni paziente.
Colpo di calore
Una menzione particolare va però al COLPO DI CALORE, purtroppo ancora estremamente diffuso.
Tale condizione si verifica quando i meccanismi di dispersione del calore dell’ organismo non funzionano correttamente e, di conseguenza, il corpo va incontro a un progressivo ed eccessivo innalzamento della temperatura interna, incompatibile con il funzionamento dei processi enzimatici e biochimici endogeni.
Colpisce individui di qualsiasi età, ma a correre più rischi sono gli anziani che hanno superato i 65 anni e i bambini. Può derivare dall’incremento anomalo della temperatura dell’organismo oltre i 40°C, e necessita di un immediato intervento per limitare ulteriori incrementi della temperatura che risulterebbero fatali. Intervenire per tempo è fondamentale per evitare gravi complicazioni a livello di organi come il cervello, il cuore, i reni e i muscoli. Una delle complicanze più temibili è lo shock causato da un’improvvisa riduzione della pressione arteriosa. Il colpo di calore può essere causato da temperature elevate, da un alto tasso di umidità o da un’attività fisica molto intensa esercitata in ambiente caldo-umido. In quest’ultimo caso bisogna sempre ricordare che durante l’esercizio fisico bisogna evitare giornate o ambienti eccessivamente caldi e umidi che non favoriscono la dispersione del calore corporeo prodotto durante movimento. Inoltre un abbigliamento inappropriato con indumenti che non favoriscono la traspirazione e l’idratazione insufficiente possono favorire l’insorgenza dei colpi di calore.
Tra i sintomi del colpo di calore, oltre all’aumento della temperatura corporea troviamo:
- nausea e vomito,
- arrossamento cutaneo talora con perdita della capacità di sudorazione,
- respirazione o battiti cardiaci accelerati,
- mal di testa,
- crampi o debolezza muscolare,
- stato confusionale fino alla perdita di conoscenza.
Ecco alcuni pratici consigli per prevenire il colpo di calore in estate:
- Bere durante tutta la giornata e non solo durante l’attività fisica.
- Indossare abiti leggeri e traspiranti, specie durante l’attività fisica
- Evitare di svolgere esercizio fisico nelle ore più calde della giornata.
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