Estate nella mentalità comune significa bel tempo, aperitivi e uscite fuori con gli amici, ferie e vacanze, pausa dalle normali routine. In particolare, riferendoci alle abitudini all’esercizio fisico nel periodo estivo possiamo identificare quattro scenari:
- Inizio di un’attività fisica dopo il “letargo” invernale, con l’obiettivo di “mettersi in forma per l’estate”.
- Interruzione delle normali attività per il caldo estivo o periodi di off-season per l’atleta.
- Variazione delle normali attività a causa dell’interruzione dei campionati e dei periodi di gara o momenti di attività diverse da quelle solite (durante le ferie per esempio).
- Inizio del periodo di gara per gli sport che tipicamente affrontano la stagione competitiva tra maggio e settembre.
Tutti questi casi nascondono alcune insidie che spesso sono sottovalutate e che aumentano drasticamente il rischio di infortuni, compromettendo la salute, le ferie e in alcuni casi anche la ripresa della stagione sportiva. Ovviamente, escluderemo in questo articolo gli infortuni dovuti a incidenti, sui quali non si può avere il controllo, a prescindere dal contesto.
Atleti, infortuni, estate
Gli scenari che riguardano l’atleta sono tipicamente due e sono identificati da caratteristiche comuni.
Gli atleti che nel periodo estivo entrano in off-season, quel periodo di pausa tra una stagione competitiva e quella successiva, solitamente modificano le loro abitudini all’esercizio fisico praticando attività che durante l’anno non hanno motivo o modo di eseguire. Se questo non è un problema per l’atleta d’élite, il professionista, che praticherà attività in linea con il suo programma di allenamento e funzionali allo sviluppo o al mantenimento di determinate capacità, il cambio di abitudini per il dilettante solitamente prevede la partecipazione a tornei e competizioni a carattere più ludico-ricreativo, comunque inerenti al suo sport di riferimento. I problemi nascono perché, a differenza del periodo invernale, solitamente questi atleti:
- arrivano alle competizioni estive senza una preparazione adeguata perché interrompono gli allenamenti nell’esatto momento in cui finisce la stagione competitiva
- non praticano un adeguato pre-training prima di cominciare le gare
- spesso non hanno adeguati momenti di pausa e recupero fra una gara e quella successiva
- sono solitamente soggetti a forte disidratazione per via delle elevate temperature.
Gli atleti che, invece, affrontano la stagione competitiva nel periodo estivo sono soggetti a infortuni se:
- hanno una preparazione e una condizione atletica insufficienti
- arrivano alle gare con alimentazione e idratazione non adeguate
- non inseriscono nella loro “preparazione atletica” mirate e coerenti strategie di recupero tra una gara e quella successiva.
NON atleti, infortuni, estate
Gli scenari che riguardano il non atleta sono anche qui due e sono caratterizzati da alcune differenze.
Liquidiamo rapidamente il caso del soggetto che vuole rimettersi in forma per l’estate, ipotizzando che iniziare ad allenarsi ad aprile/maggio possa dare concretamente dei risultati. Abbiamo visto, infatti, in un precedente articolo, che le tempistiche biologiche per ottenere dei risultati sono ben più lunghe di una manciata di mesi e aggiungiamo che questa pratica, premendo per il risultato in poco tempo, aumenta il rischio di sovraccarico biologico e quindi di infortuni.
Altrettanto rapidamente smarchiamo il caso del soggetto che interrompe l’attività “per il caldo”, anche qui sostenendo che, se interpretiamo l’esercizio fisico come un farmaco (unica interpretazione possibile se escludiamo lo sport) e ne “mettiamo in pausa” l’assunzione, il risultato sicuramente non sarà positivo per la salute, esponendo il soggetto a un aumento del rischio di infortuni, quelli a carattere “posturale” in primis.
Diversamente, lo scenario in cui si verifica un cambio di tipologia di allenamento o di abitudini espone a un maggior rischio di infortuni semplicemente perché cambiano le pratiche o le condizioni in cui l’esercizio fisico viene praticato rispetto al solito e, molto probabilmente, la preparazione ai carichi nuovi non è sufficiente. Immaginate di allenarvi in un modo per tutto l’anno e poi, in ferie, praticare nuoto, stand-up paddle, canottaggio, hiking, mountain bike, windsurf, calcio a 5, beach tennis, paddle e così via, senza mai averli praticati prima se non, magari, l’estate precedente.
Incidenza degli infortuni nel periodo estivo
I potenziali infortuni, come si può dedurre da quanto spiegato nei precedenti paragrafi, sono veramente molti e possono affliggere gran parte dei distretti muscolo-scheletrici. I più comuni, escludendo sempre quelli dovuti a incidenti di varia natura perché imprevedibili:
- lesioni muscolari di vario genere dovute a disidratazione, sovraccarichi ripetuti e/o inusuali, non adeguato pre-training. Sono molto comuni agli arti inferiori.
- lesioni tendinee e/o legamentose dovute a sovraccarichi ripetuti e/o inusuali, scarsa efficienza neuromuscolare da poca o non adeguata preparazione fisica, incidenti. Spesso coinvolgono il compartimento scapolo-omerale (spalla), quello del ginocchio o quello tibiotarsico (caviglia).
- lesioni osteo-articolari dovute a sovraccarichi ripetuti e/o inusuali. Solitamente si sviluppano a carico dei distretti gomito-polso-mano, colonna vertebrale (soprattutto i tratti cervicale e lombare), ginocchio.
Le attività più rischiose sono le seguenti:
- attività ludico-sportive di squadra svolte solo nel periodo estivo o nei villaggi vacanze.
- attività ludico-ricreative-sportive individuali svolte nel periodo delle ferie estive, da quelle più montane come l’hiking, l’arrampicata o la mountain bike, a quelle più acquatiche come il nuoto in mare, le attività di vogata, il windsurf o il surf, a quelle dei villaggi vacanze o dei lidi marittimi come il beach soccer/tennis/volley o la corsa in spiaggia
- anche il troppo tempo passato sdraiati sul lettino o sulla sabbia può essere controproducente, soprattutto per la colonna vertebrale.
Rimedi e consigli
Come prevenire, dunque, gli infortuni estivi e godersi questo periodo così importante dell’anno?
- Soprattutto, arrivandoci fisicamente preparati, sfruttando tutta la stagione invernale per mantenere un certo livello di efficienza fisica e capacità di performance motoria.
- Affrontando le attività insolite con prudenza e possibilmente con qualcuno che ci insegni le pratiche giuste.
- Evitando le posizioni statiche prolungate e alternandole con posizioni diverse.
- Mantenendo il giusto equilibrio nutrizionale e idrico del corpo.
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