Allenare le forme: a ognuno il suo

Introduzione: i termini giusti

Iniziamo questo articolo allineando i concetti e dando le giuste definizioni.

Il concetto di shaping ha, come tanti termini in materia di allenamento, un’etimologia anglosassone; nello specifico il sostantivo shape significa forma, mentre il verbo to shape significa modellare. Due termini che hanno quindi a che fare con aspetti estetici più che funzionali, anche se vedremo come in questo caso forma e funzione sono strettamente legate.

Conoscere le forme: le principali shapes

Dal punto di vista scientifico le forme riconosciute a livello internazionale sono due:

  1. Androide: tipica dell’uomo, è contraddistinta da accumuli di grasso sulla parte superiore del corpo, in particolare nella zona addominale e presenta molti fattori di rischio per patologie cardiovascolari e metaboliche.
  2. Ginoide: tipica delle donne, caratterizzata da forme abbondanti sulla parte inferiore del corpo, in particolare nella zona trocanterica (la prima parte della coscia) e presenta fattori di rischio per patologie vascolari e linfatiche.

Dal punto di vista estetico, invece, le forme sono ben cinque:

  1. Mela: corrisponde esattamente la forma androide descritta sopra, caratterizzata da rotondità a livello del ventre, con accumuli di adipe nella zona addominale, un punto vita non segnato, una pancia evidente, maniglie dell’amore, un torace ampio e gambe snelle.
  2. Pera: è la forma ginoide, caratterizzata appunto dalle rotondità nella zona inferiore al di sotto dell’ombelico, accumuli adiposi sui fianchi, spalle più strette dei fianchi, seni o torace piccoli, vita stretta, cosce ampie e glutei sporgenti.
  3. Clessidra: è caratterizzata da accumuli adiposi su torace e zona trocanterica, con spalle e fianchi armonici della stessa larghezza, un punto vita marcato che si assottiglia rispetto a spalle e fianchi, seno tendenzialmente abbondante, torace ampio, glutei e cosce abbondanti. 
  4. Ovale o diamante: questa forma è caratterizzata da una certa omogeneità della figura, con spalle spioventi, tronco largo, accumuli adiposi sui fianchi che si allargano immediatamente dopo il punto vita e sull’addome, gambe sottili.
  5. Rettangolo: è una forma particolarmente omogenea, uniforme e androgina, caratteristica del sesso maschile, che quando si presenta nella versione femminile nasconde qualche insidia. Questa forma è naturalmente bilanciata e caratterizzata da un punto vita poco arcuato e forme appena accennate, torace piccolo, seno quasi piatto, fianchi stretti, punto vita poco marcato, gambe snelle e spesso sottili.

Analizzare le forme: come riconoscere la nostra shape

L’analisi della forma è una pratica tanto semplice quanto delicata. Infatti, evidenziando correttamente la forma sarà molto più semplice programmare il corretto stimolo da dare attraverso l’allenamento. La procedura è molto semplice e si può eseguire con un banale metro da sarto, misurando le circonferenze in punti specifici: spalletoracevitaaddomefianchi e cosce. Relazionando le misure si capirà la forma e di conseguenza si potrà programmare correttamente l’allenamento.

Allenare le forme: a ognuno il suo

Una volta analizzata la forma è arrivato il momento dell’allenamento. Potrebbe essere quasi inutile dire che per ogni forma esiste una tipologia di allenamento migliore e una potenzialmente sconsigliata. Ecco alcuni esempi:

  • Mela: la forma tipicamente androide risente particolarmente dell’attività di tipo aerobico, sia ciclica continua (corsa, nuoto, ciclismo ecc), sia intermittente (circuiti cardio-muscolari), purché sia dosata all’intensità corretta per usare gli acidi grassi come carburante.
  • Pera: la forma tipicamente ginoide risente di stimoli locali sia di tipo vascolare-linfatico, sia di tipo adrenergico eseguite con i sovraccarichi, seguite da attività di tipo aerobico sulla zona inferiore del corpo, coadiuvata dall’allenamento con i sovraccarichi nella zona superiore del corpo. Anche qui il dosaggio delle intensità deve essere perfetto per non caricare eccessivamente dei tessuti che potrebbero essere già compromessi.
  • Clessidra: trattandosi di una shape particolarmente omogenea e armonica l’allenamento per eccellenza è caratterizzato da stimoli sia aerobici sia con i sovraccarichi senza particolari criticità nel dosaggio delle intensità.
  • Diamante: l’allenamento per la forma a diamante sicuramente dovrà riequilibrare la sproporzione fra le forme molto ampie dell’upper body, e quelle molto sottili, quasi esili, del lower body. Ecco che un giusto mix tra attività aerobica per diminuire gli accumuli adiposi della parte alta del corpo e un’attività di trofismo sugli arti inferiori, potrebbe rivelarsi la carta vincente per migliorare questa forma.
  • Rettangolo: l’allenamento per il rettangolo sarà concettualmente simile fra il sesso maschile e sesso femminile, ma molto diverso nel dosaggio delle intensità. Infatti, l’omogeneità che caratterizza questa forma, risentirà molto di attività che aumentino le proporzioni fra upper body e lower body, ma, mentre nell’uomo l’obiettivo sarà aumentare i volumi di arto superiore, torace, spalle e arto inferiore, mantenendo invece quelli del tronco, nella donna l’obiettivo sarà rendere la forma più sinuosa migliorando il tono dell’arto superiore e di quello inferiore, aumentando leggermente i volumi del torace e della zona glutea e trocanterica.

Conclusioni: fai l’allenamento giusto

Ogni forma richiede un suo allenamento. Ogni forma va conosciuta, analizzata, scoperta e migliorata. Per questo serve la consulenza di un professionista che intervenga per accompagnarti verso il miglioramento.

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