Cosa sappiamo della postura?
Elenchiamo qui alcune delle definizioni più comuni.
Posizione ottimale mantenuta spontaneamente e automaticamente in perfetta armonia con la forza gravitazionale da un organismo vivente, preposto a passare dallo stato di quiete allo stato di moto.
La posizione che assume il corpo a riposo o in movimento in contrapposizione alla forza di gravità.
Equilibrio, inteso come ottimizzazione del rapporto tra soggetto e ambiente circostante, cioè quando il soggetto assume una postura o una serie di posture ideali rispetto alla situazione ambientale, in quel determinato momento e per le finalità motorie richieste da quella situazione.
Il concetto di “postura” inteso come equilibrio suggerisce che esisteranno diverse “posture” in base alle modificazioni che il corpo deve affrontare quando si relaziona con l’ambiente esterno e scardina il concetto di postura come statico e strutturale.
POSTURA = COMPORTAMENTO MOTORIO = ABILITA’ DI ADATTARSI ALL’AMBIENTE
In questo senso il controllo della postura può essere inteso come controllo del movimento o Motor Control. Infatti, secondo la teoria del “controllo referente dell’azione e della percezione” (Feldman, dicembre 2016), “ […] postura e movimento sono organizzati da meccanismi comuni”.
Questi meccanismi comuni sono espressione di un’associazione di fenomeni biomeccanici, biochimici, neurofisiologici e neuropsichici complessi, che si influenzano reciprocamente e di continuo, permettendo l’elaborazione di aspetti diversi di una singola informazione e la conseguente risposta adattativa relazionale del sistema allo stimolo ambientale. Alcuni di questi meccanismi sono:
- Condizioni patologiche o disfunzionali
- Equilibrio muscolare alterato
- Traumi che determinano danni ai tessuti
- Stile di vita
- Abitudini sportive
- Fattori ereditari
- Fattori emotivo-comportamentali
- Fattori sociali
Il sistema preposto al controllo di queste interazioni fra più sistemi e più elementi è il SISTEMA TONICO POSTURALE, caratterizzato da una componente neuro-fisiologica e una meccanico-strutturale.
La componente neuro-fisiologica è strutturata gerarchicamente su diversi livelli di elaborazione che interagiscono continuamente e integrano le informazioni per creare un movimento finalizzato. Il SNC è caratterizzato, quindi, da stazioni di ritrasmissione (organizzazione in serie): a ogni stazione il segnale in uscita viene modificato in funzione della sommazione delle varie afferenze di quella specifica stazione. Pertanto, ogni livello compie un’elaborazione sempre più specifica e accurata, filtrando, inoltre, le informazioni sporadiche e inutili.
La componente meccanico-strutturale è costituita dall’apparato locomotore, suddiviso a sua volta in due componenti: osteoarticolare e miofasciale.
Le due componenti del sistema locomotore si organizzano anatomicamente in catene mio-fasciali, che rappresentano circuiti in continuità di direzione e di piano attraverso i quali si propagano le forze organizzatrici del corpo e che si comportano, dal punto di vista funzionale, come catene cinetiche, cioè sistemi composti da segmenti rigidi uniti tramite giunzioni mobili, definite snodi, che agiscono tramite una coordinata, successiva e sequenziale attivazione che concorre a collocare il segmento più lontano (mano, piede, testa) nella posizione richiesta, alla velocità necessaria e con il timing adeguato al conseguimento dell’obiettivo imposto.
Arriviamo quindi a noi e alla domanda…
A COSA SERVE L’ALLENAMENTO POSTURALE?
Questa tipologia di allenamento non deve essere solo considerato e proposto come metodologia a sé stante, soprattutto in presenza di disfunzioni di uno dei meccanismi descritti prima o di algie di qualsiasi tipo a livello del sistema locomotore, ma deve anche essere parte integrante di qualsiasi altra tipologia di allenamento.
Nel primo caso l’obiettivo sarà riequilibrare la funzionalità di ciò che è disfunzionale, nel secondo, invece, sarà migliorare la funzionalità di alcuni meccanismi motori prevenendone un eventuale peggioramento.
Ma… A CHI SERVE?
L’allenamento posturale andrebbe prescritto e svolto a tutte le età, a tutti i livelli di attività, a patto che sia correttamente programmato e profilato.
In Evolve, il riequilibrio posturale è parte di tutti i percorsi e viene programmato partendo da una corretta analisi posturale statica e dinamica (il metodo), proposta contestualmente all’analisi morfo-funzionale bimestrale, che permette di identificare i meccanismi motori disfunzionali e stimolarne un miglioramento.
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