L’Epifania, tutte le feste porta via

… è ora di prendersi cura del proprio corpo

Sono terminate le Feste Natalizie, umore a terra, sonnolenza, un pizzico di depressione e qualche chilo in più. Panettoni, pandori, dolci regionali, pranzoni e cenoni: a Natale e durante le feste, l’accumulo calorico e l’inattività sono dietro l’angolo. Come dopo le vacanze estive la ripresa è sempre faticosa e difficile tra ufficio, scuola e impegni quotidiani. Emergono poi notizie sussurrate e ripetute che promettono soluzioni magiche per smaltire le calorie accumulate negli ultimi giorni.

Che fare?

È importante essere consapevoli: un solo pezzo di panettone può contenere diverse centinaia di calorie e, nonostante una passeggiata post-prandiale contribuisca a non perdere del tutto l’equilibrio, è essenziale non farsi ingannare dalla convinzione che possa essere sufficiente a compensare gli eccessi culinari delle feste.  Anche un’attività fisica intensa potrebbe non essere sufficiente a compensare l’eccesso calorico. Piuttosto che affidarsi a correzioni estreme, è più saggio adottare un approccio bilanciato durante aperitivi, pranzi e cene. 

Sicuramente, ricominciare a prenderci cura del nostro corpo e della nostra mente, risvegliare le nostre funzioni vitali, mantenere, riprendere o iniziare, un progetto (a lungo termine) di esercizio fisico può essere l’elemento che da un po’ di carica e che risolve la questione. 

Niente scuse, se sì vuole, il tempo si trova

Quest’ultimo punto è molto importante. Spesso si posticipa convincendosi di non avere abbastanza tempo a disposizione per fare un po’ di esercizio fisico.

Ma si potrebbe fare anche altro… Avete mai sentito parlare delle tecniche di biohacking?
Per biohacking si intendono:

tutte quelle pratiche prese in prestito dalla biologia, dalla genetica e dalle neuroscienze per migliorare la capacità dell’organismo di funzionare al massimo delle prestazioni: una sorta di “riprogrammazione” che riguarda tanto la mente quanto il corpo dell’essere umano. 

Etimologicamente parlando, si tratta di un sostantivo nato dall’unione delle parole “biology” e “hacker”, il che lascia intendere un tentativo di “hackeraggio” del proprio patrimonio biologico/genetico.
Cercando di semplificare, facciamo alcuni esempi di tecniche di biohacking.

  • Il “digiuno intermittente” o “concentrazione calorica”:
    si tratta di una strategia alimentare che ad intervalli controllati alterna fasi di non assunzione e fasi di assunzione di calorie con il cibo. Risulta utile per detossificare l’organismo dagli eccessi (molto comuni nel periodo delle feste), riequilibrare gli ormoni, ridurre l’infiammazione di basso grado e rallentare l’invecchiamento. 
  • L’esercizio fisico:
    l’ideale è mantenere sempre un buon livello di
    allenamento durante tutto l’anno, ma se ancora si ha difficoltà ad essere costanti, alcuni semplici accorgimenti da mettere in pratica possono fare la differenza. Tra questi, raggiungere i 10.000 passi al giorno (possibilmente all’aria aperta, fare le scale, muoversi in bicicletta e meno con l’auto, alzarsi spesso dalla scrivania (esempio: ad intervalli di 15 minuti, alzarsi e sedersi per una ventina di volte dalla sedia). 
  • Sfruttare le potenzialità del freddo che, se ben bilanciato, è un grande alleato del nostro organismo.
    Ad esempio, fare docce fredde: gli shock termici stimolano il
    sistema immunitario, aumentano la resilienza, la concentrazione e la determinazione, riducono l’infiammazione di basso grado e aumentano la termogenesi grazie alla termoregolazione. Pochissimi secondi alla fine della solita doccia calda, possono fare la differenza. Per far abituare il proprio corpo è meglio iniziare con 30 secondi di doccia fredda la prima settimana, per poi crescere di 15 secondi alla volta ogni settimana fino ad arrivare al minuto. È importante che il getto freddo ricada sulla testa, sul collo e sulle spalle perché le strutture biologiche sensibili agli shock termici sono situate principalmente in queste zone. 
  • Tutelare il proprio sonno:
    non è sempre semplice mantenere un sano e regolare
    ritmo circadiano, soprattutto dopo la pausa delle festività in cui i ritmi sono stati scombinati dal cambio di routine. Esistono però alcuni accorgimenti per conciliare il sonno al meglio. Ad esempio, prima di andare a dormire, dedicare del tempo alla meditazione o agli esercizi di respirazione. Bastano pochi minuti, per risultati sorprendenti. Per addormentarsi, invece di guardare la televisione meglio leggere un buon libro ed evitare tutte le luci blu, smartphone compresi. 
  • Praticare la respirazione profonda:
    nella vita di tutti i giorni si è così impegnati tra appuntamenti, attività e scadenze da non avere nemmeno il tempo di fermarsi a respirare. I vantaggi di quest’ultima però sono moltissimi: dal miglioramento dell’
    ossigenazione del sangue al potenziamento del sistema immunitario, dall’equilibrio ormonale alla riduzione dello stress. Ogni mattina appena svegli, o alla sera prima di dormire è bene eseguire 3 serie da 30 respiri profondi per un totale di 15 minuti, meglio se seduti o sdraiati con le cuffie nelle orecchie e una playlist per la meditazione. Il risultato sarà una sensazione di tranquillità e rilassamento, ci si sentirà mentalmente più sereni e connessi con il proprio corpo.

Il prendersi cura “fai da te” funziona sempre meno che non con l’aiuto di professionisti del settore. Dal sonno all’esercizio fisico, dall’alimentazione alla meditazione, ogni pratica richiede l’aiuto di chi la conosce profondamente. 

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