Sistema immunitario
Vediamo insieme quali sono gli elementi che caratterizzano questo sistema e come vengono influenzati dalla patologia e dall’esercizio fisico.
Il nostro sistema immunitario gioca la partita contro un’infezione patogena secondo criteri ben precisi e seguendo due “schemi”: la risposta immunitaria innata (non specifica) e la risposta immunitaria adattativa (specifica). Entrambi hanno delle caratteristiche peculiari, delle cellule responsabili di queste caratteristiche e delle azioni specifiche che arginano e sconfiggono l’infezione di un patogeno. È dimostrato che l’esercizio fisico, specie quello aerobico, potenzia le azioni di quasi ogni cellula protagonista di questi due schemi, aumenta la produzione di base (quindi un soggetto che si allena avrà un numero maggiore di queste cellule nella sua squadra), e promuove la sostituzione con altre cellule “fresche” che compongono la rosa a disposizione del sistema immunitario. Nello specifico si è visto che l’esercizio di tipo aerobico ad un’intensità intorno al 70% del VO2Max aumentano la funzionalità di neutrofili, eosinofili, macrofagi, cellule NK e monociti, promuovono l’attività del sistema del complemento (che con i suoi anticorpi attacca le superfici delle cellule estranee) e favoriscono l’attivazione della risposta immunitaria adattativa ad opera dei linfociti CD4+ e CD8+. Il Covid-19 ha le caratteristiche per sfuggire alle linee di difesa del nostro organismo se queste non sono abbastanza potenti: l’esercizio fisico però, rende queste difese in grado di contrastare questa capacità del Covid e quindi di limitarne in tutto o in parte gli effetti. Non solo, i linfociti, responsabili anche del processo di immunizzazione, rispondono in maniera più efficace anche se vengono esposti a elementi tipicamente contenuti in un vaccino: ciò significa che, quando le vaccinazioni saranno effettivamente disponibili su vasta scala, i soggetti allenati che si sottoporranno a vaccinazione avranno una risposta migliore di quelli non allenati, che abbiano contratto o meno il Covid-19 in precedenza.
Enzimi convertitori dell’angiotensina 2
L’angiotensina 2 è un ormone deputato al controllo pressorio del sistema cardio-vascolare e al controllo idro-elettrico a livello renale. Viene prodotto attraverso l’azione degli enzimi convertitori dell’angiotensina-2 (detti ACE) e può legarsi a due tipi recettori diversi provocando effetti fisiologici diametralmente opposti così da provocare, a seconda di quale sia il legame che viene scelto, restringimento del calibro e rigidità delle pareti dei vasi sanguigni, aumento della pressione sanguigna e dell’infiammazione, oppure aumento del calibro e dell’elasticità dei vasi sanguigni, diminuzione della pressione e dell’infiammazione. Recenti studi hanno evidenziato come il Covid usi gli ACE come canale preferenziale di ingresso nelle cellule epiteliali dei tessuti ricchi di questi enzimi, come i polmoni, il cuore, il cervello, i reni e l’intestino. In particolare, questo virus ha la capacità di alterare l’equilibrio fra i due tipi di legami degli ACE, a favore di quello che provoca gli effetti dannosi. È curioso che l’esercizio fisico, anche qui soprattutto quello di tipo aerobico e con intensità variabili fra il 60 e il 70% del VO2Max, agisca nel modo esattamente opposto: infatti, inibisce il legame con effetti negativi, promuovendo, invece, il legame con effetti positivi, impedendo al virus di penetrare le cellule dei tessuti e prevenendo il contagio.
Citochine
Le citochine sono una famiglia di proteine prodotte dalle cellule della prima linea di difesa immunitaria (innata) che hanno la principale funzione di provocare l’infiammazione dei tessuti nella fase iniziale di un’infezione patogena: l’infiammazione è uno degli stadi del processo di guarigione e serve principalmente per richiamare e attivare la squadra di cellule del sistema immunitario che devono difenderci dall’infezione. Durante i primi stadi dell’infezione del Covid queste proteine sono fortemente attivate senza un particolare controllo, tanto che si parla di “Tempesta di Citochine” e di Sindrome da Rilascio di Citochine, proprio perché, come abbiamo detto prima, il virus ha la capacità di sfuggire alle prime linee di difesa del sistema immunitario. Anche in questo caso l’esercizio fisico ci viene in aiuto: infatti, la contrazione muscolare indotta con l’esercizio fisico, in particolare combinando le metodologie dell’allenamento aerobico con quelle dell’allenamento neuromuscolare, favorisce la produzione di citochine antinfiammatorie, come IL-6, IL-10, IL-1ra, di ormoni inibitori della produzione di citochine pro-infiammatorie come il cortisolo e le prostaglandine, la trasformazione di alcune cellule che producono citochine pro-infiammatorie in cellule che producono citochine antinfiammatorie e la produzione degli interferoni alfa, beta e gamma, che agiscono per riconoscere le cellule estranee e quelle infette e direzionare le cellule del sistema immunitario contro di esse.
Ossido nitrico
L’attività antimicrobica dell’ossido nitrico è stata ampiamente studiata per diverse tipologie di patogeni, fra i quali i Coronavirus. L’ossido nitrico è un gas che nell’organismo funge da enzima e partecipa, fra le altre funzioni, alla dilatazione dei vasi sanguigni del sistema cardiovascolare in risposta allo stimolo dato con l’aumento del flusso sanguigno dovuto alla contrazione muscolare da esercizio fisico. Nello specifico è stato visto che l’ossido nitrico inibisce la replicazione del Covid-19 con due meccanismi: innanzitutto inibisce l’espressione della proteina S sulla membrana del virus, impedendone il legame con l’enzima ACE e quindi il suo ingresso nella cellula (un effetto molto simile a quello del vaccino Pfizer); inoltre, diminuisce la replicazione del RNA all’interno della cellula infetta.
Considerazioni e consigli pratici
Al termine dell’articolo sicuramente le conclusioni sono personali e stanno anche alla sensibilità con cui viviamo questo momento tanto delicato, quello però che possiamo affermare è che non allenarsi in una situazione pandemica di questo tipo è una scelta che evidenzia più contro che pro. Quanto a dove allenarsi e come la risposta l’abbiamo suggerita anche in un precedente articolo: avvalersi di professionisti che utilizzano e sposano la Metodologia dell’Allenamento conoscendo a fondo principi ed effetti è un buon punto di partenza. Perciò, nella speranza di aver dato degli spunti di riflessione utili, vi diamo appuntamento al prossimo articolo, ma la vera speranza è di vederci presto di persona.